Niño |
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| Canto dell'Alta Marea
La tua voce mi viene dal mare come brezza notturna e profondi ricordi sospiranti. Mi racconti storie, amori e inganni passati vivi nei tuoi palpiti che scendono alla fonte degli occhi (i cristalli marini si chetano). È una voce distante, voce di sirena che attrae, cattura e sprofonda nelle onde femminee d'un abisso feroce, un'estasi d'ebbrezza che droga, culla e ristora i pasti del cuore. È la voce che crea, crea e inonda il silenzio, lo illude, non sazia la vita, sazia il dolore, lo porge al seno, al tuo seno che ha l'aroma del sangue marino salito fin quasi alle stelle. Potresti abbracciarmi, seppellirmi con te e correre come la luna che disseta la notte, ed io, alta marea, camminerò tra i monti per giungere a toccare la tua voce, per baciare tra le onde un tuo respiro di rugiada.
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