L'avventura d'un povero cristiano, di Ignazio Silone

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°Jo.Sawyer°
view post Posted on 23/10/2010, 17:06




Scritta nel 1966-67, L'avventura d'un povero cristiano, destinata a consacrare definitivamente quella sorta di riconciliazione tra Silone e la critica italiana che si era avviata stentatamente negli anni '50, apparve nel marzo del 1968, nella collana « Narratori italiani » di Mondadori, quasi che l'editore ne volesse sollecitare una interpretazione saggistico-narrati va più che drammatico-teatrale.

Preso nel suo insieme, il libro era e resta di difficile collocazione quanto al genere letterario, essendo composto di due parti tra sé totalmente diverse: la prima, che utilizza anche delle pagine già edíte, vuol essere una introduzione al dramma di Celestino V, ma in realtà è un vero e proprio saggio-racconto in cui Silone riesce a disegnare un'autobiografia interiore rivolta insistentemente a far rimarcare i propri connotati di « cristiano post-risorgimentale e post-marxista », escludendo nettamente la qualifica di cattolico; la seconda parte comprende il testo del dramma, che ha appunto per soggetto l'avventura di quel povero cristiano che si sente d'essere Pietro Angelerio, l'eremita del Morrone costretto per pochi mesi a lasciare la pace delle montagne abruzzesi per essere eletto papa e conoscere, così, gli intrighi della curia sotto la soffocante pressione del cardinale Caetani, l'ultimo irriducibile assertore della teocrazía medievale. Vi è, infine, un'appendice di Note sui personaggi storici del dramma, stese sulla scorta di studi specialistici e documenti d'archivio.

Pur nella difficoltà di trovare una definizione accettabile per tutti (si giudicò, a volta a volta, un dramma sacro, un romanzosaggio, un racconto dialogato e altro ancora), il libro riscosse - anche se tra immancabili riserve - un vero coro di consensi, ove si prescinda dal persistente silenzio di parte comunista. Gli furono Assegnati due Premi letterari: nel maggio del '68 il « Moretti d'oro » e, nel settembre, il « Super-Campiello"». Le edizioni si susseguirono con un ritmo incessante.

Successo non minore ottenne l'opera quando, successivamente, fu trasferita sulle scene: nel '69 a San Miniato, a cura dell'Istituto del Dramma Popolare e per la regia di Valerio Zurlíni; poi, nel '70-71, nei maggiori teatri italiani, per un centinaio di repliche. Numerose le traduzioni e rappresentazioni all'estero (Ungheria, Svizzera, Germania, Francia, Argentina, Inghilterra, ecc.), dove riscosse molti consensi di pubblico e di critica. Alto l'indice di gradimento e di ascolto nell'allestimento televisivo curato qualche anno dopo, esattamente nel 1974, da Ottavio Spadaro.


E' davvero molto bello e interessante. Mi piace il suo modo di scriere e condivido il suo pensiero circa la cristianità. Dipinge in maniera singolare la figura di Celestino V.

 
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JacopOrtis
view post Posted on 24/11/2010, 15:20




GRANDE GRANDE GRANDE GRANDE IGNAZIO SILONE!
 
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1 replies since 23/10/2010, 17:06   37 views
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