Stefano92Ba |
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| Cantautore milanese. Nasce artisticamente come chitarrista di Adriano Celentano, subito si stacca dal gruppo (1958) con "Ciao ti dirò", un pezzo rock 'n roll poi attribuito a Celentano. Ma il posto di Gaber nell'arte italiana non era nella musica leggera: fin dagli anni sessanta, quando ancora era conduttore televisivo, ha iniziato a scrivere testi sempre più impegnati, con Sandro luporini, che lo hanno portato gradualmente dalla musica propriamente detta al Teatro-Canzone, un genere completamente nuovo.
Ma la novità di questo personaggio,neo-Umanista convinto, non è solo nella forma, ma anche, soprattutto direi, per i messaggi. I suoi testi spaziano a toccare ogni angolo della cultura: ha parlato d'amore [Quando sarò capace d'amare - La cosa - ecc], di filosofia in ogni modo, di politica [Io se fossi Dio - La democrazia - Qualcuno era comunista - L'America e infiniti altri]...
Su tutti consiglio, come esempi, l'ascolto di alcni brani, alcuni in prosa altri in canzone: -Quando sarò capace d'amare -l'equazione -L'anarchico -Il suicidio -La realtà è un uccello -Io se fossi Dio -Se ci fosse un uomo -Io quella volta li avevo 25 anni/Epilogo -Signor G sul ponte -Il signor G e l'amore -Lo shampoo
e ce ne sarebbero mille altri, ma con questi già si può caire il pensiero gaberiano
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