Io non sono libero, Il valore della Libertà

Che cos'è la Liberta'? Voi vi sentite ragazzi/e liberi/e?

La libertà indica l'essere libero, la condizione di chi non è prigioniero e non ha restrizioni, non è confinato o impedito. La libertà in senso più ampio è anche la facoltà dell'uomo di agire e di pensare in piena autonomia, è la condizione di chi può agire secondo le proprie scelte, in certi casi grazie ad un potere specifico riconosciutogli dalla legge.
Un pò noiosa a dirsi così la libertà, eppure il Mahatma Gandhi la disegnò in una frase celebre e al contempo immortale: « Non vale la pena avere la libertà se questo non implica avere la libertà di sbagliare ».

Io personalmente non mi sento affatto una persona libera.
Sono spesso vittima, quasi inconsapevole, delle mie paure, delle mie incertezze, del giudizio degli altri e alle volte faccio fatica a stare al passo ad un mondo che non rispetta affatto il mio essere, la mia umanità.
Mi sento quasi imprigionato da un mondo perfetto e ovattato, da miti, idoli, punti fermi di riferimento.
Voglio imparare a volare, ad essere libero di queste idiozie che non fanno che rendermi sempre scontento di quello che faccio e di quello che sono.
Voglio costruirmi la mia vita, il mio domani senza vincoli rigidi, senza assurdi paletti sociali, politici o religiosi che siano.
Voglio essere una persona libera e nessuno potrà impedirmelo...

Belle parole Meneceo ..
Stupenda soprattutto la citazione di Gandhi

Grazie Head, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi anche tu della libertà e se ti senti soprattutto una persona libera o meno....

Fabri la liberta assoluta non esiste,secondo me.

Ma forse è molto meglio cosi.Quello che devi cercare di fare in primis è iniziare a trovare la libertà nel tuo piccolo.
Io ti conosco fabri..e so che tu non sei libero dai giudizi degli altri.Inizia da questo.E poi pian piano inizierai AD ESssere libero da altro.
Non sei libero dalle tu paure?Affrontale...solo lottando si può essere liberi.
Ma attenzione:Le paure fanno bene...come anche i limiti.
Non potrei essere piu d'accordo con Gandhi.

Esistono cose che non si possono definire..Come è adesso per me almeno la libertà.

Per ora questa è la mia risposta...ma ci devo pensare un attimino.

In parte posso darti ragione: è vero che i limiti sono importanti e non si può vivere nell'anarchia ma dipende da cosa noi intendiamo con la parola LIMITE.
Limite di essere se stessi, limite di credere in ciò che si vuole, ecc...
Questi sono certamente limiti assurdi e che in alcun modo non possono e non devono essere difesi ad oltranza.
Io, nel ragionamento di prima, mi riferivo proprio a questi limiti, e dai cui invitavo a liberarsi, come hai detto tu giustamente, partendo proprio dalla libertà personale.
Sì, mi rendo conto che sembra di parlare del nulla, di cose astratte ma io penso che se non se ne parla è ancora peggio quindi...
E'un argomento complesso, difficile ma aspetto con ansia di aprire un acceso dibattito con chiunque di voi sulla questione.
Grazie!

Io credo fermamente,per quanto riguarda la libertà, in quello che ho come firma:

Come disse Locke, la nostra libertà finisce dove inizia quella dell'altro. Libertà è nelle relazioni.

Quindi una libertà molto... americana?

In che senso americana?

"Faccio tutto quello che voglio, quando voglio, basta che non do fastidio agli altri, basta che ne ho i mezzi." questa è la libertà che io definisco americana,
invece quello che hai citato tu, non so se consapevolmente o no, è uno dei primi articoli della Costituzione Inglese.

Se ho citato locke certo che ne sono consapevole.
Io non la leggerei sotto il tuo punto di vista. NON posso fare tutto quello che voglio, ma posso cercare di essere quello che voglio. E' una cosa giusta secondo me. Sono libero, finché non distruggo, invadendola, la libertà degli atri, con tutti i diretti a lei aggrappati. Vita, serenità e così via.

Leggendo questa discussione posso dire che si possono vedere 2 Libertà distinte.
La prima è quella che ci togliamo noi stessi con le nostre paure, dubbi, condizionamento causato dalla opinione che pensiamo che gli altri abbiano di noi.
L'altra è quella sociale, la libertà di compiere azioni che pero all'opinione comune possono apparire sconvenienti.

Riguardo alla prima, quella che ci togliamo noi, è la più difficile da raggiungere. Quante volte un nostro gesto non è del tutto spontaneo perché abbiamo para di qello che gli altri possano pensare di noi? Forse è la più terribile. Pensate a un gesto semplice come ballare in discoteca, Quanti di noi sono bloccati per paura di essere ridicoli, e quanti invece si mettono in mostra solo per apparire ganzi agli occhi degli altri. Quelli che ballano solo per il gusto di farlo, fregandosene di apparire ridicoli di mettersi in mostra, loro sono gli unici che fanno il solo gesto consapevolmente libero. Purtroppo, questa liberta è difficile e dobbiamo lavorare tanto su noi stessi per ottenerla. trovando un giusto equilibrio interno. ( questo concetto è espresso in un libro che ho letto recentemente)

L'altra quella legata alla società in cui viviamo è ben espressa dal concetto citato da Jo. Quella frase racchiude una parola non esplicitamente detta RISPETTO , la nostra libertà deve essere assoluta nel rispetto di ciò che ci circonda, di tutto, che sia natura, animali, oggetti, persone. Insomma il rispetto dell'ambiente che abbiamo intorno.
La libertà

La prima libertà a cui fai riferimento è sicuramente la più difficile da ottenere, se non impossibile. Ma questo non risiede nel fatto di sentirsi ridicoli o di preoccuparci di cosa pensano gli altri. Il problema è di tipo esistenziale. A volte siamo noi stessi che siamo la nostra prigione. Guarda Baudelaire...lui chiarisce in modo sublime questa prigionia.E' l'anima che vuole fuggire, fuggire dal mondo in gerale fuggire da se stessa. Siamo incatenati da noi stessi e non c'è rimedio.

C'è un rimedio. Io ho fatto l'esempio del sentirsi ridicoli. perche mi pareva il più chiarificatore. Ma la cosa veramente fondamentale è capire cosa sono i blocchi che ci auto imponiamo, capiti quelli vanno analizzati e rimossi. Difficile? tanto . Impossibile? Assolutamente no.

Se uno si sente imprigionato da se stesso c'è poco da fare. L'esempio che porti tu è diverso dal ragionamento che sto facendo io.
Qui non si tratta di cosa pensano gli altri di me, ma da cosa io penso di me stesso e ancora di più la voglia di fuggire da tutto, anche dal proprio corpo, dal proprio modo di essere. Se trovo il passo di baudelaire lo metto..