Favole 1 :lacrime di pietra, Victoria Frances

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view post Posted on 21/4/2009, 17:13




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Il libro si apre introducendoci la figura di Ezequiel, questo vampiro che ritorna nei luoghi in cui aveva conosciuto le dame "che sospinse attraverso cieli tempestosi" e di cui, nella sua mente, ancora è vivo il ricordo. Il primo racconto, "Vergini del Lago", ci narra la storia di Lavernne, questa fanciulla che come molte sue coetanee, era stata resa orfana dalle Crociate ed inoltre viveva in un periodo di grande miseria. Ezequiel la trovò seduta ai bordi di uno stagno, mentre rattristata pensava al padre e, abbracciandola, la prosciugò del suo sangue e lasciò che il suo corpo venisse portato via dalla corrente. Lavernne rinaque come ninfa dei boschi e divenne la regina della palude che aveva ospitato il suo corpo, nonchè precursore di altre fanciulle che, anch'esse rimaste prive di affetto, ne seguirono l'esempio, gettandosi nelle acque.

Il secondo racconto, "Angeli del Silenzio", narra la storia di Marquise, una principessa rumena che amava suonare il violino e riservare tutte le sue cure ed attenzioni al suo amato angelo di pietra. Il suo sogno era quello di poter dare vita al cherubino e di vivere per sempre con lui; Ezequiel rispettò i sogni e le fantasie della ragazza, ma poi si nutrì del suo sangue e se ne andò, lasciando la fanciulla morente. Da quel giorno, l'angelo vegliò sul sonno di Marquise per secoli ed ella riservò tutto il suo amore per la sua amata scultura di pietra.

Il terzo racconto, "Teatro di Marionette", parla della terza fanciulla che conobbe Ezequiel e quella che rimase più impressa nel suo cuore, ovvero Favole (che è Victoria Francés stessa). Ezequiel la trovò infreddolita nella neve e così la prese in braccio e la portò al suo castello, dove visse con lui tra feste e balli in maschera. Attraverso i suoi disegni, scoprì la sua passione per il teatro e il suo passato, tutto incentrato nella città di Venezia, dove da bambina soleva rammendare marionette. Ezequiel non aveva mai provato un tale sentimento per un umano ed allo stesso tempo temeva questa vicinanza; sapeva che Favole desiderava l'immortalità, ma rifiutandosi di condannarla a quell'immonda esistenza, la cacciò dal castello. Così la fanciulla, distrutta dal dolore, vagò di città in città, finchè a Genova, non sopportando oltre, si buttò nel mare. Lì venne soccorsa da delle sirene e seppellita nelle valli di Nettuno. Il dio del mare condannò Favole a "errare eternamente nel torpore dei condannati" e ciò costituì una barriera invalicabile tra lei ed Ezequiel. Favole rinaque come spirito vampiro e da qui in poi, inizierà il suo percorso alla ricerca del suo amato.



<<nei reconditi anfratti dei miei lontani ricordi fluttuano candi-

de dame in compagnia di esseri sventurati, fra la malinconica

nostalgia dei rimpianti, fra centinaia di fredde e scheletriche

statue… Il palpito immortale dei miei aneliti mi portò a sconfi-

nati altopiani di foglie morte, inverni desolati e leggendari

castelli. Fu in un cupo, interminabile corridoio che iniziai il

mio cammino, da lì corsi attraversando centinaia d’antiche

cripte nella cui suadente oscurità mi persi, immersa nella bel-

lezza di languidi sguardi. Fino ad allora, le mie dame non

incontrarono la strada del bosco, perché sempre rimasero in

letargo fra le mura di mille fortezze e cupe magioni, tormenta-

te da bestie grottesche nelle sotterranee segrete dei miei sogni.

per sempre rimarranno onirici frammenti della loro desolata

esistenza e i loro scenari continueranno ad essere immersi nelle

nebbie, là dove il sole si perde per sempre e le rovine del senti-

mento si ergono ancora sotto il lacrimare dirotto di piogge e

tempestose.

La lucerna accesa per illuminare la mia oscurità smise di emet-

tere i suoi lividi bagliori per lasciar posto alla luce del giorno…

Vago è il ricordo…ma riuscii a ritrovare il portone principale del castel-

lo, camminai su ponti levatoi e fui fuori, oltre le grate che custodivano

i miei sogni in chiaroscuro. Ora mi trovo nel fitto della boscaglia. Vedo

folletti che si celano e mi sorridono mentre fluttuo su ambrate acque

stagnanti. Ma oltre il bosco continueranno ad annidarsi pericoli, tri-

stezze e, sicuramente, anche infiniti piaceri. Seppi che ero libera, quan-

do mi guardai intorno e milioni di suoni e colori diversi si protesero

verso di me… Mi ricordai di vecchi racconti e rammentai i ghigni di

vecchie megere che volarono sulle loro scope nei cieli purpurei della

mia intimità. Ora mi attendono città che non ho mai visto e scoprirò

leggende di principi misteriosi, e il suono della musica immortale. Sì,

alla fine, sento persino l’amore; sarà fra le braccia di un vampiro sogna-

to, ebbra della musicalità di un salone dorato, oltre ogni timore.

Immersa nel suo calore, nel gelo e nella seduzione.



E il mio nome sarà Favole. >>
 
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Marty@Cho89
view post Posted on 28/4/2009, 19:42




mmm m'intriga !!! appena trovo tempo lo leggerò !!! grazie per il consigliooo!!!! ^_^
 
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1 replies since 21/4/2009, 17:13   299 views
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